Descrizione
«In amore di nostra Donna»</strong
“È noto il “debito” che David M. Turoldo sentiva per le radici culturali e spirituali che gli provenivano dalla tradizione dell’Ordine cui apparteneva: i frati Servi di santa Maria. Radici che si sposavano con la sua natura, ma che hanno alimentato la sua genialità, la sua poesia e la sua avventura umana. Al primo gruppo di amici (i fondatori dell’Ordine) dedica i dialoghi ideali qui raccolti, e scrive: «È un amato dovere ricordare questi padri, questi “laudesi”, come si chiamavano all’inizio della loro avventura: nuovi trovadori, poeti della “Donna eterna”. Erano, in principio, un gruppo di laici, gruppo spontaneo, si potrebbe dire. Erano sette ma è come se fossero stati un uomo solo: un grappolo di santi» (dalla Presentazione di D.M. Turoldo).”